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Rumore in città: i rimedi concreti – Convegno di Assoedilizia del 30 gennaio 2025 - di Saverio Fossati

22/2/2025

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Fotohttps://m.youtube.com/watch?v=__-SM67FPmw
Si è svolto a Milano, presso la sede di Assoedilizia in largo Augusto 8, il convegno dedicato al rumore in città (ora disponibile online all’indirizzo web: events.assoedilizia.mi.it).
L’incontro, molto seguito in streaming, ha visto il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici salutare gli intervenuti ricordanti i dati Oms: il 55% dei cittadini sopporta rumore oltre 65 decibel di giorno, e del rumore il 56% dipende dal traffico e il 36% dalle attività cittadine. Per non parlare dei picchi di rumore come sirene, rombi di motori, movida, negozi, bar, concerti all’aperto…. Ma di rumore si muore! Ha detto Colombo Clerici, mentre sembra che ci si occupi solo di inquinamento dell’aria e di emissioni carboniche. Invece, come dieci anni fa, eccoci impegnati a fare il punto con l’intenzione di un manifesto anti rumore inteso come il rumore senza giustificazioni, prodotto da maleducazione ed egoismo. Nonostante gli anni passati, tutti si lamentano ma poco o nulla viene fatto. È un fatto culturale, e dove non c’è cultura e civiltà deve dar vita a controlli e sanzioni. Ma l’operazione deve essere culturale per sensibilizzare le istituzioni e le ragioni commerciali non devono sovrastare ogni tipo di logica. E anche l’Ue deve esprimersi sulle emissioni sonore dei mezzi di trasporto.
A introdurre il dibattito è stato Giangiacomo Schiavi, vice direttore del Corriere della Sera, che ha ricordato l’impegno di Assoedilizia e anche dei milanesi nel migliorare la qualità della vita di una città moderna, una città di flussi che faceva accettare il disagio in funzione della crescita sociale. Ma il civismo di Milano deve produrre campagne come quelle sull’inquinamento dell’aria, che ha prodotto risultati importanti.
Nel suo intervento di Ezio Rendina, ingegnere acustico ed esperto del tema, ha subito ricordato le prime lamentele sul frastuono dei carri sul selciato, risalenti all’epoca romana. Milano, ha ricordato Rendina, si è dotato nel 2013 della zonizzazione acustica (prevista dal Dpcm del 1997) ma non è stato mai fatto un piano di risanamento acustico. Nel 2022 è stato fatto un piano di “azzonamento” acustico, ancora non approvato definitivamente, che ha concesso un maggior livello di inquinamento acustico. Del resto, ha spiegato Rendina, nel 71% dei rilievi fonometrici sono state registrate violazioni dei limiti, nel 51, dei casi riferiti a esercizi commerciali solo nel 19% a cantieri e infrastrutture.
Silvia Zambrini, docente all’università di Urbino, ha illustrato come cambiano i rumori antropici in città, partendo dai rumori della “socializzazione” che ne rappresentano la maggior parte. Di notte sono soprattutto questi a disturbare, cui si aggiungono gli spostamenti di oggetti (tavoli e sedie) e il funzionamento dei motori. E siamo in ambito di psicoacustica, ha spiegato Zambrini, illustrando come il rumore di un gruppo di persone nella notte si diff onda per un’intera via cittadina e come questo dipenda da molti fattori: la noncuranza come nel caso dello spostamento di tavoli e sedie da parte degli esercenti, l’esibizionismo (come per le manovre aggressive dell’automobilista) ma c’è anche una strategia acchiappa clienti come nel caso della colonna sonora fuori dal locale.
Zambrini ha poi illustrato un progetto per migliorare la situazione: prevede l’applicazione di un fonometro esterno al locale, magari direttamente collegato alle casse automatiche. L’esercente può controllare in tempo reale attraverso un display, collegato anche con la centrale dei vigili. Gli esercenti che, come risulta dai tabulati di monitoraggio, meglio cooperano a tale obiettivo, godranno di incentivi pratici da parte del Comune (come ad esempio uno sconto sulla tassa di occupazione suolo pubblico per i dehor) oltre che visibilità e riconoscimento come locale che agisce nel rispetto della quiete pubblica. Gli utenti potranno usufruire di sconti sulle consumazioni, buoni da utilizzare per i cinema e musei, mezzi di trasporto bike sharing (sempre in accordo col Comune). Evitando così sanzioni inutili e rispondendo in modo razionale al fatto naturale che la gente desideri uscire, incontrare altri, specie in una città come Milano dove in tanti si trovano a condividere appartamenti minuscoli.
La parola è passata a Raffaello Stendardi, legale di Assoedilizia, che dopo avere dato un quadro della normativa sui dehors, ricordando che le opere temporanee non possono restare per oltre 180 giorni, pena il passare a opere per cui necessita il permesso di costruire. Ma che in base al Dl 34/2020 questi elementi di arredo urbano hanno potuto restare oltre il termine sino a tutto il 2024.
Ma nel frattempo comune di Milano è entrato in vigore (il 6 agosto 2024) il “Regolamento per la disciplina delle zone tutelate per le attività di somministrazione di alimenti e bevande e per la vendita da parte delle imprese artigiane di prodotti alimentari di propria produzione per il consumo immediato nei locali dell’azienda” approvato con delibera del Consiglio Comunale 32 del 2024. E questo regolamento impone una procedura più pesante per l’ottenimento della concessione di occupazione di suolo pubblico per le attività svolte nell’ambito della cd. “zone tutelate”, tra le quali è ricompresa anche quella di ubicazione del locale. Tuttavia, il Ddl Concorrenza 2024 (approvato con legge 193/2024 e in vigore dal 19 dicembre 2024) prevede un’importante misura che mira a regolamentare in modo definitivo l’uso dei dehors. Il provvedimento introduce una delega al Governo per adottare, entro 12 mesi, un decreto legislativo volto al riordino delle disposizioni e alla liberalizzazione delle procedure riguardanti la concessione di spazi e aree pubbliche di interesse culturale o paesaggistico alle imprese di pubblico esercizio per l’installazione di tali strutture amovibili. È poi sopravvenuto il Dl Concorrenza 2024 che ha prorogato al 31 dicembre 2025 il privilegio per il dehors esistenti di non chiedere permessi di costruire né autorizzazione paesaggistica
Stendardi ha poi citato gli strumenti giuridici più forti per contrastare il frastuono: La legge 447/95, il Dpcm del 14 novembre 1997 e l’articolo 844 del Codice civile.
Il giudice può comunque inibire/limitare l’attività e/o imporre misure deflattive del problema: obbligare a insonorizzare il locale, limitare attività consentita e ridurre l’orario. Stendardi ha poi affrontato il tema dei risarcimenti dei danni patiti, trattando anche l’ormai attualissimo tema dei doveri della Pubblica amministrazione (soprattutto i Comuni); il giudice può obbligare PA a predisporre provvedimenti precisi, tra cui la vigilanza notturna di agenti comunali per disperdere e allontanare dalle aree pubbliche le persone, la proibizione di usare nelle aree pubbliche strumenti musicali di ogni genere e l’installazione di strutture fonoassorbenti o fono-riflettenti sulla via di propagazione di rumore (Tribunale Napoli, sentenza n. 604/2025). Stendardi ha anche ricordato l’esperimento in corso a Bari, dove con una convenzione tra Comune, esercenti e società vengono istituiti “dissuasori” che invitano i clienti a non fare rumore fuori dal locale mentre i vigilanti sono pronti a sedare eventuali risse per strada.
Il convegno si è avviato alla chiusura con l’intervenuto Salvatore Crapanzano (presidente direttivo
21/02/25, 11:40 Rumore in città: i rimedi concreti – Convegno Assoedilizia del 30 gennaio 2025 – Il resoconto | Instat
https://instat. 



Foto
Convegno MILANO CITTÀ RUMOROSA Convegno Assoedilizia sull’inquinamento acustico, i suoi effetti sociali e i rimedi possibili – in collaborazione con Coordinamento Comitati Milanesi - 30 Gennaio 2025 Ore 15,30 – 18.30 presso la sede di Assoedilizia in Largo Augusto 8 a Milano Ore 15,30 - Saluti istituzionali Avv. Achille Colombo Clerici, Presidente Assoedilizia Ore 15.40 - Introduzione e moderazione Giangiacomo Schiavi, giornalista già Vicedirettore del Corriere della Sera Ore 16 - Interventi Ezio Rendina (ingegnere esperto inquinamento acustico) - Le specificità di Milano nell’inquinamento acustico Silvia Zambrini (docente all'Università di Urbino) - Come cambiano i rumori antropici Raffaello Stendardi (consulente legale di Assoedilizia) - Il quadro normativo e le novità sul risarcimento dei Comuni per i danni da movida Salvatore Crapanzano (presidente del Coordinamento Comitati Milanesi) - Alcune proposte di dialogo e di intervento - Partecipazione online libera e gratuita tramite il collegamento online al link: https://events.assoedilizia.mi.it
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