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Sondaggio FANA e Musicisti - Commenti

26/10/2020

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Ad alcune osservazioni abbiamo aggiunto delle risposte. Grazie per ogni commento e suggerimento. Ci piacerebbe riceverne altri, anche in riferimento alle osservazioni qui riportate integralmente.
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... Se la musica è piacevole, a volume non troppo alto in modo da consentire un
dialogo, perché no?
... Esasperato da un cassa nell'orecchio in un locale ne ho staccato i fili.
... Un sottofondo diffuso con apparati audio di qualità può risultare piacevole, per qualche tempo...
... Credo che la musica possa migliorare l'umore e la produttività di chi sta lavorando, in particolare se a contatto con il pubblico...
La qualità d'ascolto poco ha a che fare con l'intrattenimento sonoro finalizzato a far sembrare il locale più animato, favorire la produttività lavorativa o indurre il cliente a consumare più velocemente il suo pasto in un fast/food. Non a caso quasi sempre si tratta di impianti di riproduzione acustica economici, carichi di interferenze, collegati a casse acustiche altrettanto scadenti e mal distribuite.

È sempre una indecenza in quanto la musica commerciale mi urta e nei locali diffondono quasi solo quella.
Penso che chi sceglie la musica da far ascoltare sia spesso gente senza cultura musicale. La musica di buon livello ascoltata ad intensità moderata fa sempre piacere. 
Accade purtroppo che anche nelle sale da concerto dove si esegue Jazz durante l'intervallo venga diffusa altra musica che, oltre a disturbare sminuisce quanto è appena stato eseguito dal vivo. Figuriamoci nei luoghi dove di cultura musicale non c'è alcuna pretesa come dentro bar negozi e supermercati ecc.!

Trattandosi di un sovraccarico per l'organismo dovrebbero impedirla anche se la maggioranza la volesse (come è stato per il fumo da sigaretta) 
La sovraesposizione al suono può portare a sordità, danni vascolari, neurologici e a risponderne in molti sono gli ascoltatori involontari: si pensi solo a quanti tra impiegati, commessi ecc. devono subire suoni assordanti per diverse ore al giorno.

Trovo molto fastidiosi quei locali in cui la musica è troppo alta e si fa fatica a parlare [] Sarebbe bello che questo si sapesse prima...
Individuare queste situazioni con anticipo sarebbe una possibilità almeno per chi non le deve subire al lavoro: un primo passo verso la libertà di ascoltare, o di non ascoltare, che nei fatti dovrebbe costituire un diritto acquisito per tutti.

....................................

La qualità acustica del locale è un fattore. Quando essa è curata professionalmente, un basso sottofondo diffuso con apparati audio di qualità può risultare piacevole, per qualche tempo.

I gusti musicali sono molto differenti da persona a persona. Non si può imporre un qualsiasi pezzo di musica a tutti gli avventori: potrebbe non incontrare i gusti della maggior parte delle persone. Inoltre se voltandoti da un'altra parte puoi evitare di "vedere" qualcosa che non ti piace, non puoi far nulla per evitare di "sentire" qualcosa che non ti piace. La musica può in questo caso rappresentare una forma di violenza. Ah, sono un musicista...

Imporre musica non è buona idea.

Penso che nei momenti di attesa possa aiutare a fare trascorrere il tempo.

Vi sono luoghi pubblici in cui la diffusione di musica è piacevole (locali notturni) ma il volume non troppo alto è fondamentale. Al contrario, ristoranti e negozi impongono spesso musica acusticamente invasiva. Mi capita spesso di chiedere di abbassare il volume. La colpa non è della musica ma di come viene gestita!

La musica di sottofondo è molto importante, sia per chi sta lavorando che per chi sta consumando in un bar o ristorante, purché il volume non impedisca la conversazione. Può diventare uno spunto di conversazione e confronto, come anche può essere una sorta di diversivo e di compagnia per chi si trova a consumare da solo. A prescindere dal genere, i gusti sono personali, credo che la musica possa migliorare l'umore e la produttività di chi sta lavorando, in particolare se a contatto con il pubblico.

In alcuni locali la musica è troppo alta, e se si aggiunge il rumore degli altri avventori, spesso si deve urlare per capirsi.

Soprattutto nelle stazioni dove fa da veicolo alla pubblicità mi pare un sopruso. Coraggio e buon lavoro!

Una volta scelsi un bar perché era il solo che avessi incontrato quel giorno senza musica. Ero l‘unico avventore e come entrai il barista si precipitò ad accendere la radio. Con gentilezza, visto che non c‘era nessun altro, gli domandai se potesse evitarlo. Lui lo fece ma con malagrazia e non appena entrò un altro avventore accese la radio a pieno volume, dedicandomi uno sguardo di sfida.

Trovo molto fastidiosi quei locali in cui la musica è troppo alta e si fa fatica a parlare, anche per conservare con chi sei a cena. Sarebbe bello che questo si sapesse prima.

La musica nei locali pubblici o comuni, quali bar o palestre, ad esempio, non dovrebbe essere troppo invadente e impedire di comunicare facilmente tra le persone. Nelle palestre, esperienza personale, è davvero troppo invadente e rende difficile persino sentire ciò che dice chi sta a pochi centimetri di distanza.

Dipende dal tipo e dal volume della musica diffusa. In alcuni casi un sottofondo delicato può essere piacevole.

Distrae ma fa compagnia a chi lavora.

Se la musica è piacevole, a volume non troppo alto in modo da consentire un dialogo, perché no?

Preferirei più musica classica.

Musica per me è vita. Quella bella però. Non amo il "rumore musicale ", ma una scelta consapevole, adatta al luogo e alle circostanze. In un bar o un ristorante, ad esempio, la musica deve accompagnare, accogliere, emozionare, ma non prevaricare impedendo il dialogo.

La musica passiva è molto fastidiosa, sempre. Purtroppo è ovunque. Nei negozi io chiedo sempre di abbassare la musica... ma non vengo mai ascoltata!!!
A volte risulta impossibile dialogare!

Come tante altre esperienze, ascoltare musica può essere bellissimo ma devo essere consenziente. Se imposta, mi lascia perplesso.

L'importante è che sia in sottofondo e non alta.

La maggior parte della gente sopporta ma ne farebbe volentieri a meno e poi, trattandosi di un sovraccarico per l'organismo, dovrebbero impedirla anche se la maggioranza la volesse (come è stato per il fumo da sigaretta).

In alcuni negozi di abbigliamento la musica ha un volume decisamente troppo alto. Anche in alcuni locali come bar o caffè letterari a volte c'è musica che potrebbe essere un elemento di distrazione.

Bisogna attuare una distinzione tra bar notturni, dove la musica è esageratamente alta e spesso subisce anche l'effetto mascheramento a causa del bar accanto e i bar diurni dove la musica è spesso contenuta o assente. In linea di massima se volessi parlare con una persona sceglierei quest'ultimi.

Tutto dipende dal tipo di musica in causa. C'è musica poco impegnativa (classica o leggera poco importa) che aiuta a lavorare; e musica che esige concentrazione e distrae dal lavoro. Ascoltare distrattamente quest'ultima è un affronto alla musica, e un impedimento alla concentrazione nel lavoro.

Piacevole in genere, ma si esagera con i volumi troppo alti.

Ok per la musica jazz o classica.

Penso che chi sceglie la musica da far ascoltare sia spesso gente senza cultura musicale... la musica di buon livello ascoltata ad intensità moderata fa sempre piacere.

Spesso la musica diffusa nel locali pubblici è di cattiva qualità, sia come scelta sia come riproduzione.

Non saprei.

Trovo insopportabile la musica ad alto volume nei negozi, in genere li evito o se proprio sono costretta ad andarvi mi lamento presso il personale.

Se è buona musica, è raro che possa dare fastidio.

Penso che finché la musica in luoghi di ritrovo è ad un volume tale da permettere di conversare senza dover gridare è più che lecita, e anzi, di compagnia e molto gradevole se scelta coerentemente al luogo in cui viene messa.
La musica continua leva la voglia di ascoltarne poi con concentrazione; anzi, diffonde l'idea che la musica sia più che altro qualcosa di "rilassante", un "sottofondo". Finalmente qualcuno me lo chiede, perché mi ha sempre dato fastidio: non tutta e non sempre, però sì. Aggiungo che può infastidire il volume in sé, non solo quando alto (per ovvi motivi), ma anche quando troppo basso perché magari vorresti seguire e non puoi. Oltretutto così la musica viene trattata da semilavorato industriale e non da prodotto artistico (di norma lo è); dulcis in fundo non sono brani che ho scelto io.

È sempre una indecenza in quanto la musica commerciale mi urta e nei locali diffondono quasi solo quella.

Credo che questa abitudine piuttosto malsana derivi da un condizionamento dovuto alla televisione e ai videoclip musicali. Il tentativo è quello di far sentire i consumatori come se fossero avvolti in una colonna sonora permanente che li faccia sentire parte di un mondo immaginario e attraente come quello che vedono in tv o nei videoclip musicali, inducendoli in questo modo all'acquisto o alla consumazione di cibo e bevande, come parte di un esperienza di vita più coinvolgente e gratificante.

Mi piace ascoltare la radio nei locali ma non ad un volume alto: preferisco conversare con la gente che avere la musica “a palla” nelle orecchie.

Spesso non si riesce neanche a conversare.

Esasperato da un cassa nell'orecchio in un locale ne ho staccati i fili.
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